PARROCCHIA SAN LORENZO
La Parrocchia ha come patrono – titolare il diacono S.Lorenzo a cui è dedicata l’ex-chiesa parrocchiale (secc. XVII-XIX) ora sconsacrata.Alla Madonna del Rosario invece è dedicata la nuova chiesa parrocchiale, edificata; per un voto fatto dalla parrocchia durante la seconda guerra mondiale.
Altre chiese: Il Santuario della Madonna di Loreto, sull’antica strada romana verso Auronzo (sec. XVII); la chiesa di S.Rocco in località Prou e la chiesetta dedicata al Cuore Immacolato di Maria (chiamata anche Madonna del Ciareido) sull’altipiano del Pian dei Buoi, costruita su iniziativa di un gruppo di giovani a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70.
Tante le vocazioni sia sacerdotali che religiose nel passato e nel presente: tra i viventi Don Mariano Baldovin (Arciprete di Canale d’Agordo e Parroco di Vallada) e Don Giuseppe Da Pra (Decano di Fassa – TN), tante le suore di diverse congregazioni.
Grande la sensibilità missionaria e la solidarietà umana manifestata dalla presenza di molti gruppi di volontariato: Gruppo missionario, Donatori di sangue, Pro Loco Marmarole, ANA, Vigili del fuoco volontari, Cai ….
Forti e radicate sono ancora le tradizioni cristiane: le famiglie ci tengono alla formazione cristiana con il catechismo per i bambini e i ragazzi fino alla Cresima per cui si adopera un bel gruppo di catechiste.
C’è sensibilità per la formazione liturgica e per la preghiera comunitaria a cui si presta la nuova chiesa, moderna ma funzionale. C’è una partecipazione discreta anche per i ministeri dei lettori, dei ministranti e dei cantori.
La chiesa è curata da un gruppo di volontarie per quanto riguarda la pulizia, i fiori, le suppellettili.
La Parrocchia ha festeggiato i 150 anni della sua fondazione
(1° marzo 1857 – 1° marzo 2007).
Prèe Matteo Martini, da Dosoledo, in quel 1857, essendo Vescovo-Conte di Belluno Mons. Giovanni Renier, traghettò la Curazia di San Lorenzo a Parrocchia e fu lui l’ultimo Curato e il primo Parroco (poi vennero l’Arcidiacono Monti, don Vincenzo Da Rin, don Pietro Costantini, don Elio Cesco e don Osvaldo).